Un essere metà scimmia e metà umano compare sul palco. Per sopravvivere alla violenza degli uomini che l’hanno catturata, la scimmia ha imparato a parlare, cantare e ballare, a pensare senza sentire. Una drammatica trasformazione che nella sovrascrittura di Giuliana Musso diviene metafora dell’iniziazione dell’individuo al sistema culturale patriarcale.
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