Virgilio Sieni da sempre intreccia letteratura, filosofia, arte, artigianato con la creazione coreografica. Da fiorentino qual è, non poteva non confrontarsi con Dante Alighieri, nel 700° anniversario della sua morte.
Scrive il coreografo: «Il Paradiso ricompone il corpo secondo un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole. Paradiso è un viaggio in due parti, la prima presenta un giardino fisico di gesti dove la coreografia è costruita per endecasillabi di movimenti. Nella seconda parte invece tutto avviene cercando nel respiro delle piante la misura per costruire una sorta di Eden quale traccia dei gesti che lo hanno appena attraversato. Sono le piante che ci restituiscono il vero senso della danza».