Una sorta di autobiografia fantastica, un racconto di sé: la storia di una vita d’artista che cerca se stesso in un possibile futuro. Ecco lo spunto iniziale di Voyage optique, ovvero un circo immaginifico che unisce performance, giocoleria, musica, clownerie, arti plastiche, pittura. Questo “viaggio ottico” si rivolge – come si diceva un tempo – a grandi e piccini. In un dispositivo scenico ispirato alle opere del pittore e scultore François Morellet, modellato dalle istallazioni sonore di Cosmic Neman, si dipana il lavoro di Martin Palisse, giocoliere, autore e regista alla costante ricerca dell’essenza della propria arte. Nel viaggio verso il futuro, Palisse incontra un giocoliere post-futurista automatico: chi è? Cosa vuol fare? Cosa vuol dire “giocoleria”? Ma, alla base, vi è una riflessione sulla tecnologizzazione dei nostri tempi, sulla accelerazione e la standardizzazione del vivere umano, che va a colpire la fantasia, il sogno, il gioco.
Approfondisci